La riscoperta del vinile – ormai di moda da un po’ di tempo – ha riportato in auge un vecchio problema che si pensava passato di moda: la contraffazione. Negli ultimi mesi, la pirateria legata ai supporti fisici è tornata a mettere in allarme gli addetti ai lavori. Vinili e CD si ritrovano coinvolti in un mercato parallelo, dove copie taroccate si mischiano ai prodotti autentici – creando sconcerto fra chi compra. E il problema non prende di mira solo i negozi fisici, ma specialmente le piattaforme online, dove i dischi falsi spesso convivono con quelli originali. In un’epoca d’oro per lo streaming, però, la vendita dei dischi continua a contare parecchio per il fatturato delle case discografiche.
Come la contraffazione colpisce vinili e CD
Secondo i controlli recenti, la maggior parte dei dischi falsificati arriva principalmente da due aree: Russia e Cina. Lì, si producono vinili e CD cloni, con qualità sorprendentemente buona rispetto ai soliti falsi scadenti. Le copertine, ad esempio, vengono stampate con macchinari sofisticati, così curate nei dettagli da ingannare anche i consumatori più esperti. Non si tratta più di riproduzioni casalinghe, ma di prodotti studiati per somigliare il più possibile agli originali. Alcuni, purtroppo, sottovalutano questo aspetto – soprattutto quando vedono dischi a prezzi molto bassi o venduti su canali poco ufficiali.

E i canali di vendita? Non bastano più i mercati informali: la pirateria prospera anche su piattaforme ben note come eBay, Amazon e certi siti di scambio tra privati. Questi ultimi sono particolarmente delicati perché spesso mancano strumenti efficaci per bloccare i falsi. La quantità di materiale piratato sui marketplace digitali comuni la dice lunga sulle difficoltà nel tenere tutto sotto controllo e sulle complicazioni nel regolamentare il settore.
Il fenomeno delle raccolte e degli album non autorizzati
Non è solo una questione di singoli vinili o CD: la contraffazione si spinge spesso fino ai cofanetti e alle edizioni speciali. Questi articoli rispondono a una domanda crescente da parte di collezionisti e appassionati veri. Un esempio tipico riguarda i cofanetti illegali che raccolgono i greatest hits di artisti famosi. Alcuni vinili quadrupli colorati – nati per il solo mercato ufficiale – sono stati riprodotti in modo illecito e venduti in certe zone estere, come la Russia.
C’è poi un fenomeno meno visibile ma in crescita: la trasformazione non autorizzata di album disponibili solo in streaming in versioni fisiche pirata. Vinili e CD senza autorizzazione, che finiscono tanto nelle vendite tradizionali quanto online. Se vivi in città come Milano o Roma, ti sarà capitato di incappare in questi prodotti pirata più di una volta. A soffrire di più sono spesso le etichette indipendenti, già messe a dura prova dal mercato sempre più articolato.
Insomma, la situazione sembra stagnante e piena di incognite. Più filtri nelle piattaforme di e-commerce servirebbero per individuare e rimuovere velocemente le copie false. Nel frattempo, appassionati e collezionisti devono affidarsi – spesso – al proprio occhio esperto per distinguere tra vinili autentici e falsificati, in un panorama dove qualità e truffe si mescolano sempre di più.
