Test per riconoscere quando il fischio alle orecchie indica un aumento improvviso della pressione

Test per riconoscere quando il fischio alle orecchie indica un aumento improvviso della pressione

Lorenzo Fogli

Dicembre 19, 2025

A volte, senza un motivo chiaro, si percepisce un fischio o un ronzio che sembra occupare tutto l’ambiente circostante. Spesso viene scambiato per stanchezza o stress, e passa inosservato. Eppure, può nascondere qualcosa di più serio, come un aumento improvviso della pressione arteriosa. L’acufene, infatti, non è solo un fastidio; quando appare senza cause evidenti, segnala problemi che non si possono sottovalutare. Capire le sue origini è il primo passo per agire in fretta ed evitare problemi maggiori.

Cos’è l’acufene e perché non va sottovalutato

L’acufene è quella sensazione uditiva – come fischi, ronzii o sibili – senza che qualcosa li produca davvero. Tra le varianti spicca l’acufene pulsatile, che segue il battito del cuore ed è legato a disturbi vascolari. Altre forme si presentano in modo costante, senza motivi apparenti, e generano disagio e tensione. C’è chi tende a ignorarlo, soprattutto quando arriva all’improvviso. Ma non farci caso può significare non accorgersi di pericoli reali.

Test per riconoscere quando il fischio alle orecchie indica un aumento improvviso della pressione
Un uomo indossa un auricolare, dettaglio che ben si lega al tema dell’acufene, ovvero la percezione di fischi e ronzii. – accademiaitalianadelcanto.it

Se si verifica un acufene improvviso, la causa potrebbe riguardare il sistema cardiovascolare, connessa spesso a condizioni come l’ipertensione arteriosa. Nei contesti urbani – con rumori di fondo che non mancano mai – questi segnali rischiano di passare inosservati. E invece, andrebbero presi come campanelli d’allarme, perché qualcosa si sta muovendo.

Non dare peso a quel fastidio può frenare il riconoscimento di un pericoloso aumento della pressione sanguigna. La situazione, se lasciata andare, può provocare danni al cuore, ai reni o portare a un ictus. Anche in aree dove l’assistenza sanitaria è ben organizzata, non cogliere questi segnali dimostra quanto valga la pena di ascoltare il proprio corpo, senza fare finta di niente.

Il legame tra pressione alta e suoni nelle orecchie

L’ipertensione arteriosa è quel “killer silenzioso” che si manifesta senza dare segnali evidenti fino a quando non è davvero tardi. Colpisce milioni di persone in Italia e nel mondo, aggravata da stili di vita poco salutari: diete sbilanciate, poca attività fisica, stress continuo. L’acufene, tra i sintomi meno noti, può insorgere proprio a causa dei cambiamenti nel flusso sanguigno.

Quando la pressione si alza, il sangue dentro i vasi dell’orecchio si muove in modo irregolare, producendo quei suoni sgradevoli, simili a fischi o ronzii. La pressione eccessiva causa la dilatazione e un aumento della velocità del sangue, danneggiando le cellule che percepiscono il suono e inviando segnali confusi al cervello.

Non di rado, l’acufene si presenta con altri disturbi: mal di testa forte, vertigini, visione sfocata o doppia, difficoltà a respirare e dolori al petto. Tutto questo dovrebbe far sospettare un picco pressorio da valutare al più presto con un medico. Ignorarlo può far precipitare la situazione.

Insomma, il legame tra quei rumori nelle orecchie e il cuore non è roba da poco. Un controllo regolare della pressione aiuta a non lasciar passare episodi di acufene acuto senza fare nulla, tutelando la salute generale.

Come proteggere cuore e udito intervenendo tempestivamente

Quando l’acufene arriva all’improvviso, soprattutto con segnali di pressione alta, non si può chiudere un occhio. Un tentativo di diagnosi fai-da-te o rimedi improvvisati rischiano soltanto di rimandare il momento di consultare un esperto. Il controllo con uno sfigmomanometro può essere un primo gesto, utile per capire se la pressione è fuori norma. E se i numeri sono alti e i sintomi persistono, il passo successivo è andare dal medico senza perdere tempo.

Per proteggersi davvero, occorre adottare uno stile di vita sano che salvaguardi cuore e udito nel tempo lungo. Mangiare equilibrato, con tanta frutta, verdura e cereali integrali, limitando sale e alimenti ultra-processati, e praticare movimento regolare, è una buona base. Anche lo yoga o la meditazione, per chi ha modo di provarli, aiutano a smorzare lo stress, che tanto pesa sulla pressione.

Fare controlli di routine e confrontarsi spesso con il proprio medico aiuta a scovare prima le anomalie. Insomma, in città dove tutto corre veloce, saper ascoltare il corpo resta la miglior precauzione contro guai più seri.

Quindi, quei rumori strani nelle orecchie non sono solo una seccatura: raccontano lo stato del sistema cardiovascolare. Finché li ignoriamo, siamo esposti a rischi nascosti. Fortunatamente, sempre più persone – soprattutto nel Nord Italia e in molte città europee – stanno capendo quanto conti monitorare questi segnali, adottando un approccio attento e su misura per difendere udito e cuore.

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