La tazza di caffè quotidiana potrebbe diventare un’alleata inattesa per mantenere la massa muscolare sana

La tazza di caffè quotidiana potrebbe diventare un’alleata inattesa per mantenere la massa muscolare sana

Lorenzo Fogli

Dicembre 20, 2025

La massa muscolare non comincia a calare solo in vecchiaia: il processo si avvia piano piano già intorno ai 30-40 anni. All’inizio è facile non accorgersene, i segnali sono spesso inesistenti o molto sfumati. Ma, col passare del tempo, la forza e la resistenza tendono a diminuire, con un impatto reale sull’autonomia di ognuno. Il problema diventa ben più serio, specie se lo stile di vita è sedentario e si convive con una infiammazione cronica. È curioso notare che – nonostante la sarcopenia venga associata agli anziani – i suoi segni cominciano già molto prima, un dettaglio che spesso sfugge.

Tra i diversi fattori coinvolti in questo lento declino, spicca la mancanza di attività fisica, ma non è l’unico colpevole: lo stress ossidativo e una infiammazione di basso grado costante bloccano la rigenerazione naturale delle fibre muscolari. Poi ci sono i cambiamenti negli ormoni, una dieta carente di proteine e il calo della capacità muscolare di rispondere agli stimoli anabolici. Insomma, tante piccole cose che insieme portano a perdere massa. E guai a sottovalutare la situazione: senza interventi mirati, il problema cresce – sempre di più.

Negli ultimi tempi si guarda con più attenzione alle scelte alimentari che influenzano questa fragile situazione. Tra gli alimenti sotto la lente c’è il caffè, che non è solo caffeina ma un mix ricco di composti bioattivi: su tutti, i polifenoli come l’acido clorogenico, famoso per la sua potente azione antiossidante. Nel regime alimentare tipico occidentale, il caffè rappresenta una delle fonti principali di questi antiossidanti – a volte più della frutta e verdura consumate dagli adulti, dettaglio da non sottovalutare. Proprio i polifenoli aiutano a spegnere lo stress ossidativo e l’infiammazione, due protagonisti del declino muscolare legato all’età.

Il ruolo complesso del caffè nella salute muscolare

Molti pensano al caffè solo come a una bevanda fonte di caffeina, ma in realtà il quadro è molto più sfaccettato. È un concentrato di centinaia di molecole attive che giocano con i processi infiammatori e il metabolismo energetico, creando condizioni che – in certo senso – favoriscono il mantenimento della massa muscolare. Il vantaggio non dipende da un singolo composto, ma da un insieme di elementi contenuti nella tazzina.

La tazza di caffè quotidiana potrebbe diventare un’alleata inattesa per mantenere la massa muscolare sana
Un espresso fumante, circondato da chicchi di caffè. La tazza quotidiana che potrebbe aiutare a preservare la massa muscolare sana. – accademiaitalianadelcanto.it

Alcuni studi indicano che bere caffè regolarmente e con moderazione si associa a una massa muscolare scheletrica più robusta e a una funzionalità migliore, soprattutto dalle parti dei 50-60 anni in su, quando il declino diventa più visibile. Questi dati dicono che il caffè, dentro uno stile di vita equilibrato, potrebbe smorzare un po’ il fisiologico calo muscolare.

I benefici sembrano legati all’azione antiossidante e antinfiammatoria della bevanda, che aiuta a proteggere le cellule muscolari e a mantenere un ambiente favorevole per le fibre. Alcuni dei composti migliorano anche il metabolismo energetico e la sensibilità all’insulina, due aspetti chiave per nutrienti ben utilizzati e per tenere lontano il catabolismo muscolare nel lungo periodo.

Resta il fatto che la maggior parte delle ricerche sono osservazionali: mostrano associazioni, non causano effetti diretti. Chi beve caffè spesso conduce uno stile di vita più sano – più movimento, dieta bilanciata – che per conto loro fanno la differenza per la salute muscolare. Insomma, distinguere l’effetto preciso del caffè da tutte queste variabili è complesso, com’è noto agli addetti ai lavori.

Caffeina, muscoli e attività fisica: un supporto indiretto

Nella maggior parte dei casi, la caffeina da sola non stimola la crescita muscolare. Non agisce sul processo di sintesi proteica né ha proprietà anaboliche paragonabili a quelle dell’allenamento o di un’alimentazione adeguata. Il suo ruolo, spesso, è più sottile.

Agisce soprattutto sul sistema nervoso centrale: riduce la fatica percepita, aumenta la vigilanza e migliora la funzionalità muscolare durante gli sforzi, soprattutto quelli di resistenza o più lunghi. Alcuni studi dicono che, a parità di sforzo, chi assume caffeina si stanca di meno. Un aspetto non da poco, se si pensa alla difficoltà – comune con l’età – di sostenere attività fisica abbastanza frequente e duratura.

Questo aiuto può rendere più facile seguire regolarmente programmi di esercizio. Che, ricordiamolo, restano il modo migliore per mantenere muscoli forti. C’è un legame stretto tra sistema nervoso e muscoli: forza e coordinazione dipendono dall’attivazione delle fibre muscolari da parte del cervello, e la caffeina aiuta ad aumentare temporaneamente questa attivazione. Un piccolo aiuto per chi vuole restare attivo nella vita di tutti i giorni.

Però serve non esagerare con l’entusiasmo. La stimolazione della caffeina dura poco e non può prendere il posto di allenamento, dieta o riposo. Un consumo eccessivo rischia di peggiorare la qualità del sonno, elemento chiave per recuperare e regolare gli ormoni. Ciò che sembra un vantaggio a breve termine potrebbe rivelarsi un problema nel tempo, se non si sta attenti all’equilibrio.

Insomma, la caffeina può sostenere i muscoli rendendo l’attività fisica più sopportabile nel tempo. Sta dentro un quadro più ampio: allenamenti costanti, alimentazione equilibrata e recupero adeguato. Solo così il caffè assume un ruolo positivo, mai come soluzione unica contro la perdita muscolare.

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