Quando ci ritroviamo sotto pressione, come prima di un esame universitario o un colloquio importante in ufficio, il corpo scatta con reazioni immediate che coinvolgono sia l’aspetto fisico sia quello emotivo. Si parla di stress acuto, una risposta che aumenta certi ormoni per affrontare la situazione. Il problema? Queste tensioni possono sfuggire al controllo e mettere a rischio la salute. Tra i rimedi naturali valutati per “calmare” questa risposta, lo zafferano spicca da secoli per le sue proprietà, usate sia in cucina sia nella fitoterapia. Uno dei suoi componenti più studiati, il safranale, ha dimostrato effetti interessanti su alcuni segnali biologici legati allo stress in modelli animali, anche se sull’uomo servono prove più solide. Sapere come lo zafferano agisca su ormoni ed emozioni può offrire spunti nuovi per chi cerca alternative ai farmaci.
Il test di stress e il ruolo concreto dello zafferano
Un gruppo di ricerca ha coinvolto giovani tra i 18 e 25 anni per valutare l’impatto dell’estratto di zafferano e del suo principio attivo safranale durante situazioni stressanti. I volontari hanno assunto, in tre momenti diversi – distanziati circa un mese per evitare interferenze – dosi di 30 mg di estratto di zafferano, 0,06 mg di safranale sintetico o un placebo. Subito dopo, è stato somministrato il test di stress acuto di Maastricht (MAST), una prova di laboratorio precisa nel suscitare e misurare la reazione da stress. Nei minuti che seguivano, sono stati monitorati i livelli di cortisolo e cortisone nella saliva, ormoni chiave per capire la risposta fisiologica, mentre i partecipanti segnalarono con scale visive il proprio stato d’ansia e tensione.

I risultati? Chi aveva preso zafferano o safranale avvertiva meno ansia rispetto al gruppo placebo, una differenza non da poco. Curioso notare come l’aumento di cortisolo, tipico delle situazioni stressanti, avvenisse più lentamente, come se queste sostanze modulassero la risposta anziché bloccarla. Il confronto è un po’ come con i cambi di stagione, quando tante persone – e parliamo delle parti di Nord Italia – sperimentano agitazione più o meno marcata. Qui lo zafferano, diciamolo, sembra aiutare a mantenere un equilibrio endocrino più stabile, evitando quei picchi fastidiosi. Un dettaglio non da poco per chi punta a soluzioni naturali senza effetti collaterali fastidiosi.
Integrare lo zafferano nelle strategie quotidiane per gestire lo stress
I dati raccolti aprono la strada a un uso pratico dell’estratto di zafferano e del safranale per modulare emozioni e reazioni fisiche nelle situazioni di stress acuto, almeno in ambito sperimentale. Chi deve affrontare pressioni frequenti e a sorpresa – pensando magari a chi vive nella Ca’ Granda o zone metropolitane simili – potrebbe trovare uno strumento in più per gestire ansia e difficoltà nel concentrarsi. Ovviamente, queste sostanze non “annullano” lo stress, ma ne rallentano e attenuano l’intensità, facilitando un controllo più equilibrato. E questo piccolo aiuto, in certi momenti, può fare la differenza.
L’uso di elementi naturali contenuti nello zafferano potrebbe rappresentare un sostegno concreto per mantenere l’equilibrio emotivo, soprattutto se affiancato a buone abitudini e tecniche conosciute per gestire la pressione. Serve però la supervisione di esperti, per costruire piani adeguati e su misura, evitando approcci approssimativi. Nel Nord Italia, dove la spezia è apprezzata da tempo sia per sapore che per proprietà antiossidanti, il suo profilo rimane promettente – benché ci voglia qualche ricerca in più, soprattutto per stress prolungati o condizioni particolari. Nel frattempo, chi vuole un supporto naturale contro ansia e tensione può considerare lo zafferano come un valido alleato, da integrare nel cammino verso un benessere più stabile.
