In molte case italiane, la tv digitale terrestre spesso delude per l’audio più che per le immagini. Le immagini di qualità alta non mancano, ma i suoni – strano a dirsi – lasciano un po’ a desiderare. I televisori moderni, sempre più sottili e leggeri, perdono spazio per gli altoparlanti potenti. E così capita di alzare il volume senza godersi davvero i dialoghi o la musica. Nel frattempo, il segnale audio trasmesso subisce una compressione che, soprattutto in città – dove il digitale terrestre può traballare – peggiora ulteriormente la resa sonora. Il risultato? Un audio che fatica a valorizzare colonne sonore ed effetti. Serve dunque capire dove stanno i limiti dell’audio digitale, ma anche pensare a come rimediare nel salotto di casa.
Perché l’audio della tv digitale terrestre spesso delude
Il motivo? Si nasconde spesso nelle scelte di progettazione dei televisori più recenti. Per mantenere un design sottile e minimalista, lo spazio per gli altoparlanti si riduce parecchio. E così, gli speaker integrati – piccoli e un po’ limitati – non possono riprodurre bene le frequenze basse e medie. Chi guarda lo sa: alzare il volume non basta quando i dialoghi sono delicati o i suoni complessi. Un’altra variabile importante: la compressione del segnale audio.
Usata per risparmiare banda, questa tecnica fa perdere dettagli e dinamica, cosa che salta all’orecchio in un salotto senza modificare le impostazioni di base. A complicare il quadro, si aggiunge la qualità del segnale, che nelle grandi città – basti pensare a Roma o Milano – può essere instabile, con interferenze che causano distorsioni e interruzioni udibili. Insomma, la combinazione fra limiti hardware e segnale non ideale rovina l’esperienza sonora, suggerendo la necessità di qualche soluzione mirata.
Come intervenire per ottenere un audio migliore in casa
Basta aprire i menu audio del televisore per scoprire alcune opzioni utili a migliorare il suono. Le modalità come “Cinema”, “Sport” o “Musica” aiutano a calibrare l’audio secondo il tipo di contenuto, mettendo in risalto dialoghi o effetti. Nei settaggi si può spesso regolare l’equalizzatore, variando bassi, medi e alti per adattare il suono alla stanza o al gusto personale. Disattivare i limitatori di volume, molto spesso attivi di default, spalanca la porta a una dinamica sonora più libera e naturale: niente più compressioni che appiattiscono tutto. Qualche modello offre pure la funzione per migliorare la chiarezza dei dialoghi, ideale quando il suono ambientale rischia di soffocarli.
Se la tv da sola non basta, si può pensare a un supporto esterno. Le soundbar rappresentano un buon compromesso: sono compatte, migliorano subito la qualità e, con la tecnologia Dolby Atmos – ormai presente in molti modelli – aggiungono quel senso di spazialità al suono che fa la differenza. Per chi cerca un effetto più avvolgente, invece, ci sono i sistemi home theatre 2.1 o superiori: con altoparlanti dedicati e subwoofer, assicurano bassi profondi e una resa più fedele. Chi li ha provati conferma il netto salto di qualità, soprattutto quando si collegano tramite cavi HDMI ARC o eARC, che permettono un passaggio del segnale audio quasi senza perdite—ben meglio dei vecchi cavi ottici o analogici, ormai quasi abbandonati. Anche la sistemazione degli altoparlanti in casa può fare la differenza. Tende pesanti, tappeti e superfici morbide assorbono echi e rimbombi, migliorando la nitidezza. Evitare ostacoli tra la fonte e l’ascolto poi aiuta a limitare le interferenze. Questi trucchi semplici, ma spesso trascurati, possono davvero cambiare in meglio l’esperienza di ascolto, anche con la tv digitale terrestre.