Ogni giorno, dalle spese più piccole fino agli acquisti che pesano un po’ di più, le banconote da 20 euro cambiano spesso proprietario. Un mezzo di pagamento così diffuso e allo stesso tempo così indispensabile, che però nasconde un pericolo poco visibile: la contraffazione. Lo strano è che, in molte città italiane dove il contante ancora la fa da padrone, saper riconoscere rapidamente un biglietto vero da uno falso diventa una vera necessità. Basta poco per evitare – non sempre scontate – truffe che si fanno via via più raffinate. La chiave è tenere d’occhio i segnali di sicurezza stampati sulle banconote, spesso ignorati ma, in realtà, decisivi per chi ogni giorno compra o vende, dai negozi di quartiere alle banche.
Come leggere i simboli di sicurezza sulle banconote da 20 euro
Non è un caso che le banconote da 20 euro siano dotate di una serie di caratteristiche di sicurezza: servono a impedirne la facile copia e a dare un modo semplice per testarne l’autenticità. Tra queste, spicca il filo di sicurezza inserito nella carta. Lo si vede solo accendendo una luce intensa, e ruotando leggermente il biglietto, si notano le variazioni di colore che confermano la genuinità. Un altro dettaglio prezioso è la filigrana: appare chiara solamente controluce e riporta il volto di Europa – figura mitologica – che potete trovare unicamente sulle banconote originali.

Il numero di serie conta tanto nel riconoscimento. Deve essere stampato con precisione, senza sbavature o difetti. Nel caos delle città lo si dà per scontato, ma in realtà un occhio esperto lo distingue subito e, quando si tratta di verificare un biglietto in fretta, fa la differenza tra un autentico e un banconota falsa. Controllare al dettaglio i simboli di sicurezza è un’arma in più per chiunque maneggia denaro, evitando noie al momento del pagamento o in banca.
Metodi per riconoscere una banconota autentica
Se si vuole stare lontani dai raggiri con banconote tarocche, basta qualche accortezza – semplicissima – per capire al tatto e alla vista se un biglietto è originale. Al tatto, per esempio, la carta delle banconote vere presenta una texture un po’ ruvida, diversa dalle imitazioni che sembrano invece più morbide e piatte – un dettaglio non da poco. Il filo di sicurezza si nota dentro il materiale, non incollato sopra o appiccicato in modo grossolano.
Guardate poi il numero “20” disegnato sulla parte frontale: inclinando il biglietto cambia tonalità, passando dal verde al blu. La filigrana va sempre vista controluce, nitida e precisa, non sbiadita o fuori fuoco. Questi piccoli controlli formano una sorta di barriera, efficace soprattutto in zone d’Italia dove negli ultimi tempi si è visto un aumento di falsi in circolazione. Chi passa spesso dai luoghi di scambio di contante – città come Milano o Roma – lo avrà sicuramente notato.
Cosa fare se si ha una banconota sospetta
Quando capita di imbattersi in una banconota da 20 euro che sembra sospetta, il primo passo è mantenere la calma e evitarne l’uso. Girare con soldi falsi porta guai legali, non c’è molto da aggiungere. La strada migliore è andare in banca o contattare le autorità, per farsi controllare il biglietto. Curatevi di ricordare, o scrivere, dove e quando avete ricevuto la banconota – può tornare utile durante l’indagine.
Portare la banconota falso davanti a chi di dovere è un gesto che tutela voi e gli altri. Serve a tenere sotto controllo la diffusione di soldi contraffatti, problema che riguarda tutta l’area euro e che incide sul sistema economico. In città grandi d’Italia la circolazione di banconote resta sempre un tema caldo, e i controlli delle caratteristiche di sicurezza non calano mai in attenzione, per operatori e cittadini.
Conoscere i segni distintivi delle banconote da 20 euro, insomma, non è solo pratica intelligente ma fa parte di un modo attivo per salvaguardare la fiducia nel sistema monetario. Chi ci fa attenzione evita sorprese, e aiuta a tenere più sicure le transazioni di ogni giorno.
