Perché il caricabatterie alla presa incide sul tuo portafoglio ogni giorno?

Perché il caricabatterie alla presa incide sul tuo portafoglio ogni giorno?

Lorenzo Fogli

Dicembre 29, 2025

La spina del caricabatterie rimane infilata nella presa mentre apri la porta di casa, il telefono in tasca e la fretta che ti spinge fuori. Quel piccolo blocco, apparentemente innocuo, sta però assorbendo corrente anche a vuoto. Dietro a questo gesto quotidiano si nasconde un fenomeno noto come consumo fantasma, una sottrazione silenziosa di energia che continua 24 ore su 24 senza far rumore.

Il peso del ‘consumo fantasma’

Mantenere il caricabatterie inserito senza smartphone equivale a un piccolo spreco: bastano 0,1–0,5 watt ogni ora per far lievitare i costi. In un anno il totale si aggira intorno a 4,4 kWh per ogni alimentatore lasciato a riposo, una voce marginale ma per nulla trascurabile nei conti domestici.

Considerando una tariffa media in Italia di 0,22–0,25 euro per kWh, un singolo caricatore incide fino a 2 euro all’anno. Moltiplica questa cifra per i dispositivi di casa—smartphone, tablet, laptop—e ti ritrovi a spendere 10–12 euro inutilmente. Un dettaglio che molti sottovalutano, ma che nel lungo periodo priva il portafoglio di risorse preziose.

Perché il caricabatterie alla presa incide sul tuo portafoglio ogni giorno?
Il consumo fantasma inizia dal caricabatterie: basta scollegarlo dalla presa per evitare uno spreco silenzioso di energia e denaro. – accademiaitalianadelcanto.it

Negli ultimi anni i rincari energetici hanno accentuato il fenomeno: il semplice standby di router e TV porta la bolletta a livelli più alti, spingendo molte famiglie a interrogarsi su alternative più consapevoli. Chi osserva con attenzione la bolletta scopre cifre diverse da quelle immaginate, segno che anche il piccolo spreco ha un peso significativo.

Altri apparecchi sotto tensione silenziosa

Non sono solo i caricabatterie a trattenere energia invisibile. Nel corso dell’anno, molti elettrodomestici restano collegati anche quando sembrano spenti, continuando a succhiare corrente. Tra i più insospettabili troviamo le console per videogiochi, i decoder della TV e le basi di ricarica degli spazzolini elettrici.

Un modem o un router sempre in funzione e il forno a microonde in standby consumano alcuni watt all’ora, numeri che si sommano rapidamente. Secondo alcuni studi recenti, questi apparecchi possono rappresentare fino al 10% della bolletta totale. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno, quando le spese complessive aumentano sensibilmente.

Per una famiglia media la spesa superflua imputabile a questi assorbimenti nascosti varia tra 50 e 80 euro all’anno; sfiorare i 100 euro non è un’eccezione, soprattutto con più dispositivi collegati. Con ogni kilowattora risparmiato si contribuisce inoltre a ridurre le emissioni di CO2, un beneficio tangibile per l’ambiente.

La somma di tutti questi consumi fantasma diventa un capitolo importante della bolletta: più apparecchi si accumulano, più cresce la porzione di energia sottratta senza utilità. Chi si occupa di efficienza energetica lo ripete da tempo: il silenzio delle prese nasconde costi che conviene conoscere.

Come spegnere questo spreco quotidiano

Allentare il filo invisibile che ci lega alla rete elettrica è più semplice di quanto si pensi. Il gesto più immediato è staccare il caricabatterie appena termina la ricarica, ma l’abitudine va sostenuta da strategie pratiche per evitare distrazioni.

Una soluzione efficace è l’uso di ciabatte con interruttore: raggruppando caricabatterie, router e altri piccoli dispositivi basterà un click per scollegarli tutti insieme. Impostare un promemoria sul telefono per ricordarsi di staccare l’alimentatore diventa un supporto nella routine quotidiana. Un aspetto che sfugge a chi cambia frettolosamente le ciabatte senza riflettere.

Creare una piccola ritualità—come scollegare ogni spina al momento della colazione—trasforma un gesto da on-off in una pratica automatica. Scegli poi alimentatori certificati: molti modelli a basso assorbimento minimizzano il prelievo di corrente quando non sono in uso.

Oltre al risparmio sui costi, ogni kilowattora non consumato contribuisce a un minor impatto sull’ambiente. Nella vita quotidiana, spegnere una presa può sembrare insignificante, ma diventa un’azione virtuosa che molti italiani stanno già osservando, pronta a diventare un’abitudine diffusa.

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