Bonifici ai figli: quale causale indicare per evitare sanzioni dall’Agenzia delle Entrate

Bonifici ai figli: quale causale indicare per evitare sanzioni dall’Agenzia delle Entrate

Franco Vallesi

Dicembre 31, 2025

Ogni giorno molte famiglie italiane si ritrovano a inviare soldi ai figli. Che siano per sostenere le spese universitarie, affrontare qualche costo improvviso o semplicemente per offrire un aiuto economico. Dietro a questo gesto apparentemente banale, però, si nascondono insidie fiscali – soprattutto se non si presta attenzione alla causale scritta nel bonifico. Una descrizione troppo generica o imprecisa può attirare l’attenzione di chi controlla, e allora iniziano pericoli di verifiche e controlli. Ecco perché conviene sapere come muoversi quando si trasferisce denaro ai figli, evitando così rogne che potrebbero turbare la serenità economica della famiglia.

Il ruolo chiave della causale nel bonifico ai figli

La causale che accompagna un bonifico non è un semplice dettaglio da compilare a caso, anzi – svolge una funzione decisiva per chiarire le ragioni del movimento di denaro. Fiscalmente parlando, ogni spostamento deve avere una motivazione limpida, così da evitare fraintendimenti con l’Agenzia delle Entrate. Un esempio? Specificare se si tratta di un contributo per spese universitarie, un supporto temporaneo o un regalo per una ricorrenza. Spesso chi vive in città dà per scontato questo passaggio, dimenticando che senza una causale dettagliata le autorità potrebbero nutrire dubbi sull’origine dei fondi.

Bonifici ai figli: quale causale indicare per evitare sanzioni dall’Agenzia delle Entrate
Un edificio moderno, probabilmente un ufficio o un’azienda, sotto un cielo azzurro vivido. In primo piano, siepi curate e cartelli con loghi aziendali. – accademiaitalianadelcanto.it

Indicare causali vaghe come “aiuto” o “sostegno” potrebbe far scattare sospetti, o spingere gli enti a chiedere chiarimenti. Meglio dunque una dicitura precisa, tipo “contributo per libri universitari” oppure “regalo per la laurea”. Così si mette tutto in chiaro e si evita che il bonifico venga interpretato come un reddito non dichiarato. Lo suggeriscono esperti del settore finanziario, che raccomandano di fare attenzione a questo punto – dettaglio che spesso passa in secondo piano.

Perché la causale sbagliata può portare a sanzioni

Non curare bene la causale può trasformare un semplice bonifico in una grana fiscale. L’Agenzia delle Entrate tiene d’occhio ogni movimento bancario che non trova una giustificazione nei documenti fiscali. Un bonifico senza causale chiara o con indicazioni troppo vaghe può apparire sospetto, aprendo la strada a controlli approfonditi e richieste di documenti aggiuntivi. Quando la situazione si complica, possono scattare anche delle sanzioni.

Le multe variano in base all’importo trasferito e alla mancanza di giustificazioni. Se le somme sono rilevanti e non accompagnate da spiegazioni, rischiano di essere viste come redditi non dichiarati – con conseguenze pesanti per i genitori: penalità pecuniarie e altro ancora. Chi abita in città o in zone con forte mobilità economica – diciamo, dalle parti di Milano o Roma – sa che la causale diventa un elemento fondamentale per evitare contestazioni, specie quando si tratta di movimenti tra familiari. È un aspetto spesso sottovalutato, ma non da poco per la tranquillità economica di tutti in caso di accertamenti.

Come compilare un bonifico ai figli nel modo corretto

Quando si decide di trasferire denaro ai figli, conviene seguire ogni fase con attenzione. Primo passo: controllare che il nome completo del destinatario sia esatto – anche se il figlio è maggiorenne. Idem per l’IBAN, che deve essere preciso. Un errore qui potrebbe causare ritardi o mancati accrediti. Molti – specie chi usa app e piattaforme digitali – trascurano questo, ma qualche controllo, diciamo, non guasta mai.

La causale va compilata con una dicitura esplicita. Dimenticate termini generici come “donazione” o “aiuto”, che lasciano spazio a dubbi. Meglio specificare il motivo reale, per esempio “contributo spese universitarie anno accademico 2023-2024” o “regalo compleanno”. Così gli uffici capiscono subito di cosa si tratta e si evita di dover spiegare troppo.

Buona parte dell’attenzione va riposta anche sull’importo. Se alto, richiede spiegazioni più dettagliate, rispettando i limiti previsti dalla normativa. Nel caso di bonifici cartacei o documentazione cartacea, data e firma vanno apposte correttamente – seppur oggi la maggioranza delle transazioni sia online. Questi accorgimenti – una sorta di traccia – offrono maggior sicurezza nel tempo.

Seguire queste indicazioni aiuta a destreggiarsi meglio nel complicato sistema fiscale italiano. Si garantisce così un sostegno chiaro ai figli, evitando di incappare in problemi inutili. Nelle regioni più trafficate – come il Lazio, dove studenti e lavoratori si spostano spesso – la cura della causale e della documentazione diventa un’arma preziosa per mantenere rapporti familiari finanziariamente equilibrati e trasparenti.

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